La Louisiana è un susseguirsi di emozioni e, dopo la visita a New Orleans, sarebbe un vero peccato non visitare una delle piantagioni che popolano lo stato. Lungo la Great River Road che costeggia il Mississippi se ne trovano diverse aperte al pubblico.
Un’esperienza magnifica che vi farà sentire per un giorno un po’ Rossella O’Hara ma anche immaginare quanto fosse difficile e ingiusta la vita delle persone di colore in uno dei capitoli più bui della storia americana.
La piantagione più famosa è sicuramente Oak Alley Plantation, perfettamente conservata, a Vacherie, a un’ora di distanza da New Orleans.
Oak Alley Plantation: da cosa vedere ai film girati
Lungo il Mississippi si trovavano numerose piantagioni tra cotone, riso e canna da zucchero. Ville coloniali stupende precedenti alla Guerra Civile dove vivevano ricchi possidenti terrieri mentre gli schiavi coltivavano i loro campi abitavano in stamberghe malandate all’interno della proprietà.
Visitare la piantagione di Oak Alley in Louisiana diventa quindi l’occasione perfetta per vivere il fascino intramontabile di queste dimore e, allo stesso tempo, saperne di più sulle difficili condizioni in cui le persone di colore si trovavano non solo a lavorare ma proprio a vivere.
Un pezzo di storia americana che è giusto conoscere e far conoscere. Ma la visita di una piantagione vi porterà anche a scoprire molte abitudini e curiosità sulla vita nel sud degli Stati Uniti antebellum.

Case degli schiavi di Oak Alley
Oak Alley, un po’ di storia
Visitare Oak Alley Plantation vuol dire vedere una delle più belle piantagioni della Louisiana. A renderla unica e speciale è il meraviglioso viale principale che conduce alla villa, ai cui lati si trovano ben 28 querce secolari di oltre 300 anni, che le valgono anche il titolo di più fotografata. Uno scenario magico.
Completata nel 1839, inizialmente la piantagione ospitava coltivazioni di canna da zucchero ma grazie allo schiavo Antoine coltivarono anche una particolare varietà di noci pecan che si sbucciavano con le mani.
La villa principale è in stile neoclassico tipico degli stati del sud ed è stata abitata fino al 1972 alla morte dell’ultima proprietaria per essere poi aperta al pubblico.

Bagni degli schiavi a Oak Alley
Come funziona la visita a Oak Alley?
Una volta acquistato il biglietto d’ingresso (25$ più tasse) nel visitor center della piantagione di Oak Alley vi ritroverete nel bel mezzo dello splendido giardino della villa.
Il primo edificio che forse incontrerete è rappresentato dalle case degli schiavi: qui la visita è libera, in alcune si può anche entrare mentre in altre si possono vedere gli arredi. Vedrete anche due piccolissime stanzette che erano i loro bagni, distinti
La visita alla casa principale dei proprietari terrieri è guidata (e spesso da signore e signori vestiti in abiti d’epoca) e parte ogni mezz’ora circa. è molto interessante, gli americani sono bravissimi a raccontare in modo coinvolgente la storia di un luogo.
Potrete così visitare le diverse e splendide stanze della villa, ancora perfettamente arredate, ascoltando curiosità e vicende sulla famiglia proprietaria della dimora e sulle persone che ci hanno lavorato.
Purtroppo all’interno della casa non è possibile fare fotografie ma all’esterno se ne possono scattare quante se ne vuole, compreso il mitico viale alberato. Quando arriverete al piano di sopra, però, dalla terrazza avrete una visuale perfetta sulle querce e potrete fotografare.
Dove ho già visto Oak Alley?
Vi state chiedendo dove vi sembra di avere già visto il viale alberato che vi ha stregato subito quando avete deciso di visitare Oak Alley? Sicuramente in un film o videoclip perchè questa piantagione è stata spesso scelta come set cinematografico.
Qui sono state girate alcune scene de “Intervista col vampiro” (era la casa di Brad Pitt all’inizio del film), di “Piano, piano dolce Carlotta” ma anche il video musicale di Beyonce “Dejavù”.

Intervista col vampiro
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