Mai sentito nominare Sant’Angelo a Fasanella? Temo di no ed è un gran peccato perchè questo paesino in provincia di Salerno nasconde tesori inestimabili.
Sorge ai piedi della catena montuosa degli Alburni e proprio nella roccia trova linfa per la sua storia. Qui, infatti, si trovano non uno, bensì due patrimoni UNESCO poco conosciuti ma davvero particolari.
Indice
La Grotta Santuario di San Michele Arcangelo
Nella periferia del paese sorge una grotta rupestre al cui interno è ospitato il santuario di San Michele Arcangelo. Un ambiente suggestivo, che nel XI secolo ospitava una comunità di Benedettini, e che ora è una chiesa che viene utilizzata in determinate occasioni quali matrimoni e festività religiose.
Appena entrati abbiamo incontrato un signore molto gentile (se non erro lavora in Comune) che ci ha raccontato e mostrato tutti i tesori che la chiesa custodisce dagli altari agli affreschi e alle sculture del XIV secolo fino alla tomba dell’abate Francesco Caracciolo.
Dietro l’altare laterale a sinistra sono nascoste alcune tombe con tanto di mummie aperte e visibili che purtroppo avrebbero bisogno di cure per essere preservate al meglio ma che, come ci spiegava il signore che ce le ha mostrate, non è così facile e scontato da fare. Sempre lì è presente una bella statua della Madonna e l’impronta delle ali dell’angelo nella roccia.
Accanto alla grotta è possibile visitare anche il campanile con la sua antica campana.
Antece, il guerriero nella roccia
Sui monti Alburni, nel mezzo di un rigoglioso e rilassante faggeto, è visibile Antece, un antico guerriero scolpito nella roccia, risalente al IV secolo a.C.

Il guerriero Antece
Si trova a 1125 metri di altezza e ci si arriva con una piccola camminata di mezz’ora massimo (così almeno è riportato sui cartelli, secondo me si sta meno) da dove è possibile parcheggiare l’automobile.
L’origine di questa scultura è ancora un mistero: secondo alcuni sarebbe un monumento funerario, secondo altri sarebbe una divinità pagana. L’unica cosa certa è che è un’emozione vederla, perfettamente conservata nonostante la sua storia millenaria.

Vista dagli Alburni
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