In tarda mattinata siamo ripartiti da Phoenix in direzione San Diego.
La strada di ritorno verso il sud della California è stato estremamente interessante. Nonostante sia prevalentemente deserto si attraversa una tale varietà di paesaggi che le 5 ore e mezza di strada non pesano affatto.
Si passa da zone più aride e secche, aree piene di pale eoliche, rocce di montagna fino a vere e proprie dune del deserto (che ho letto solo successivamente dovrebbero essere l’Imperial Sand Dunes). È stupendo e sconfinato.
Il nostro stop durante questa giornata on the road era già stato deciso ed era la prigione di Yuma. Sì, proprio quella dei film “Quel treno per Yuma”.

“Quel treno per Yuma”
A Yuma si passa proprio lungo la strada, l’Interstate 8, non è necessaria nessuna deviazione ma se si passa da queste parti è sicuramente interessante.
Yuma Territorial Prison State Historic Park è ora un museo che racconta la storia di queste terribili prigioni. La fama di questo posto è pessima ma da quello che si evince dalle storie e testimonianze raccontate in realtà i prigionieri non dovevano poi passarsela malissimo. Disponevano anche di una biblioteca, un ospedale e strumenti musicali.

Una delle celle della prigione
Il problema era più che altro il caldo soffocante. Celle a parte, non ci sono zone d’ombra e il sole batte così forte che ci si potrebbe davvero cuocere un uovo. I più indisciplinati, inoltre, venivano chiusi in una piccola cella di isolamento al buio, la “Dark Cell”.
La prigione è piccola ed è stata in uso solo per 33 anni dal 1876 al 1909 e tra i suoi “ospiti” c’è stata anche qualche donna. È possibile vedere le cellette dei prigionieri e leggere le loro storie o vedere i loro volti all’interno dell’esposizione. È possibile anche indossare i costumi da detenuto e farsi una foto!
L’ingresso costa 6$ a persona ed è una visita istruttiva, che fa rivivere per un’oretta la parte più oscura del selvaggio West.

Torre di controllo
Gila Bend, paese dei granchi e dei pannelli solari
Prima di arrivare a Yuma, poco dopo Phoenix, incrocerete sicuramente il paesino di Gila Bend. Beh, ora ditemi se questo cartello che vi dà il benvenuto non merita almeno una fotografia:
È davvero il cartello di benvenuto più simpatico e originale che abbia mai visto! Mi chiedo solo come mai ci siano 5 granchi a Gila Bend…
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